In questo gioco interpreterai una persona che si troverà ad essere dalle parti del Borghetto nell’estate del 1584, per i motivi più disparati: potrebbe essere ad esempio un abitante della zona, un soldato spagnolo di stanza o un viaggiatore di passaggio.
Ti verrà fornita una descrizione del personaggio, che includerà una breve introduzione della sua vita passata, le relazioni con altri personaggi, le ambizioni personali, e alcuni spunti con i quali dare avvio al tuo gioco. La Scheda del Personaggio è il punto di partenza per l’azione. Definisce la rete sociale, la posizione, i ruoli e i valori del tuo personaggio all’inizio del gioco. Tuttavia non è un copione da seguire alla lettera: lo svolgimento del gioco e le scelte che farai potranno portarti in luoghi inaspettati.
Potrai scegliere il personaggio a partire da un Teaser, una descrizione pubblica accessibile a tutti. Qualche mese dopo riceverai in privato tutte le informazioni riservate solo a te. Il Teaser descrive come il personaggio viene percepito dalla sua comunità, qual è la sua facciata esteriore, e contiene informazioni note a tutti i giocatori.
Quando riceverai la scheda completa, nota solo a te, potresti scoprire che il personaggio che interpreti non è esattamente quello che sembra, ha lati nascosti che lo rendono più complesso. Dato che la scelta del personaggio da interpretare si basa sui teaser pubblici, abbiamo creato alcuni tag per descrivere certe caratteristiche non pubbliche del personaggio, che potrebbero essere una discriminante nel decidere se interpretarlo o meno.
Per via dell’ambientazione storica i personaggi saranno identificati fin dal teaser come maschili o femminili. Non è necessario che il genere del giocatore corrisponda al genere del personaggio. Al momento dell’iscrizione ti chiederemo di scegliere il genere del personaggio che vuoi interpretare: abbiamo infatti un numero predeterminato di personaggi femminili e maschili.
Al momento dell’iscrizione, potrai scegliere tra due tipi diversi di personaggi: principali e leggeri. I personaggi leggeri (anche detti Filler) costano decisamente di meno, sono personaggi a tutti gli effetti con una scheda completa di dettagli e legami, ma non sono fondamentali per nessuna trama principale, quindi una loro eventuale assenza non creerà problemi per lo svolgimento della storia.
Un personaggio leggero può essere scelto anche se il gioco non è ancora sold out, ma nel caso vi siano personaggi principali da coprire, i giocatori cui è stato assegnato un personaggio leggero saranno cooptati per ricoprire quei ruoli e non potranno tirarsi indietro (cercheremo di assegnare nel caso il personaggio da coprire al giocatore col personaggio leggero il più simile possibile per costume e spirito di gioco). Il prezzo del biglietto rimarrà ovviamente invariato.
Concretamente: scegliere un personaggio leggero significa pagare di meno, ma garantire agli organizzatori che, nel caso di assenze, si è disposti a cambiare personaggio anche all’ultimo momento per coprire un ruolo principale, fondamentale allo svolgimento della storia. Anche se si giocherà un personaggio leggero, i workshop e la segreteria del venerdì sono comunque obbligatori. Nota che i personaggi leggeri saranno indicati sul portale gestionale di Proxima con la dicitura “Filler“.
Per dare meglio un’idea del tipo di personaggi che saranno presenti all’evento, riportiamo i teaser dei gruppi di gioco tra cui i giocatori potranno operare le loro scelte.
La compagnia di briganti più famosa di sempre. Dicono che questo Marco Sciarra rubi ai ricchi per dare ai poveri. Che sia vero o meno, certo sembra essere amato dal popolino e hai voglia il Papa o il Re a mettere taglie sulla sua testa, nessuno sembra essere intenzionato a venderlo.
Ovunque passi la sua compagine fioriscono storie e racconti di quelli che ti intrattengono un’intera serata in osteria. E anche se sappiamo bene tutti di quanto qui la gente parlando di uno spillo te lo descrive come una spada, la verità, da qualche parte là in mezzo, dovrà pur esserci.
Da queste parti gira voce di un brigante misterioso e cruento, il Pezzola. Nessuno sa chi sia, né quale sia il suo volto, ma il suo nome terrorizza tutto il circondario e spesso chi passa il confine con ori e gioielli lo fa a suo rischio e pericolo.
La sua banda gira per i boschi qui intorno, ma che il diavolo ci fulmini se trovate qualcuno disposto a farvi i loro nomi. Probabilmente gente del posto che conosce bene le zone e sa come muoversi senza essere vista.
Alcuni sostengono che a rivoltare le pietre in cerca di amici e parenti dopo il terremoto ci fossero anche loro. E se porti appresso qualcosa di valore, ti invitiamo all’attenzione. Che magari non ci pensi, ma il tuo compagno di bevute all’osteria, l’altro giorno, era proprio uno di loro e quando lo riconosci, mentre il suo pugnale ti entra nelle budella, è ormai troppo tardi.
Questi fanno davvero paura. Hanno cominciato a fare danni qualche mese fa, e chi li ha incontrati dice che sono efficienti e spietati. Non fanno differenza fra nobili e contadini, senza Dio che non sono altro.
Addirittura si vocifera che abbiano assalito un convento. E, per esserci riusciti, si vede che si sono fatti amici potenti. Pare infatti che non si facciano rimorsi a lavorare per Capitani e Vescovi Aragonesi, se ben pagati ovviamente. Nessuno sa chi sono o, magari, chi lo sa ha troppa paura per parlare.
Certo il nome di Battistella non è nuovo, si racconta che uno con quel nome stava con lo Sciarra tempo fa, che addirittura era il suo luogotenente. Ma ‘sta cosa sicuro l’hanno messa in giro i nemici del Re della Campagna. Questi della banda del Battistella non c’hanno assolutamente niente della sua nobiltà d’animo e del suo onore. Sono briganti, banditi e, se li incontri, meglio che ti raccomandi l’anima al buon Signore.
Il Borghetto è sempre stato l’invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l’olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori.
Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c’è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine.
Insomma il Borghetto è sempre stato l’orgoglio di chi ci vive, e ‘sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.
A sentire i più vecchi, c’è sempre stata una guarnigione spagnola in zona. Certo capire dove stava il confine di volta in volta era un’impresa, ma da che finirono le guerre è rimasto piuttosto stabile e gli spagnoli sono diventati anche di meno.
Questi in particolare ci sono da circa tre anni, almeno il loro capitano, gli altri vanno e vengono, si sa. C’è poco da lamentarsi, è normale che in una zona di confine e sotto un governo straniero ci siano dei soldati di stanza e che anche loro siano stranieri.
Ma, diciamolo pure, questi spaniardi qui sono tutto sommato brava gente: si fanno vedere di quando in quando, il capitano Escrivà passa ogni tanto in paese a farsi due chiacchiere col Sindaco o con qualcuno giù all’osteria, ma per lo più si fanno gli affaracci loro. Alcuni di loro sembrano quasi usciti da storie di avventure e cavalieri con le loro spade, mantelli e nobili portamenti. Addirittura sembra che durante il terremoto abbiano aiutato come potevano. Inoltre si vocifera che vogliano fare maritare il Duca di Civita con una delle loro nobildame, una di quelle di classe. E se non è carità cristiana questa…
Civita è sempre stata l’invidia di tutti i paesi del circondario. Sotto la guida della nobile famiglia dei Duchi Pandolfi, con la protezione dell’Abbazia di Farfa e del sommo Pontefice, il paese è sempre stato prospero. Da lontano arrivavano viandanti per visitare le sacre ossa conservate nella piccola chiesa, e spesso nobili e uomini di sapere, in viaggio verso Roma, si fermavano nella piccola ma accogliente corte dei duchi.
Forse il Duca Onofrio Pandolfi non è esattamente all’altezza di suo padre, il Duca Oreste, che la sua anima riposi in pace nella gloria di Dio. Ma i Civitesi gli vogliono bene, e non hanno mai creduto alle voci maligne che ne parlano male. Insomma Civita è sempre stata l’invidia di tutti, e sarà mai che questa disgrazia del terremoto sia stata causata anche dalla cattiveria degli invidiosi?
Niente c’è rimasto del povero paese, tutto raso al suolo, che pure la croce della chiesa è caduta. E invece Borghetto, così vicino, è rimasto quasi tutto in piedi. Certo i Borghettari sono stati magnanimi e hanno accolto i Civitesi. Vedremo come va. I Civitesi sono gente forte e orgogliosa, non si faranno ingannare da nessuno e ritireranno su il loro paese più bello di prima.